Nei miei Studi di Logopedia a Pistoia, Lucca e Montecatini Terme mi occupo di Comunicazione Aumentativa e Alternativa.
La CAA – Comunicazione Aumentativa e Alternativa costituisce un’area di ricerca e di pratica clinica ed educativa.
La CAA studia e, quando necessario, tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nelle attività e restrizioni alla partecipazione di persone con severi disturbi nella produzione del linguaggio e della parola e/o di comprensione, relativamente a modalità di comunicazione orale o scritta.
Il temine aumentativa sta ad indicare come tecniche, metodi, strumenti di CAA siano tesi, in prima istanza, non a sostituire modalità di comunicazione già presenti ma ad accrescere la comunicazione naturale attraverso il potenziamento delle abilità presenti e la valorizzazione delle modalità naturali (orali, mimico-gestuali, visive, ecc.).
Il termine alternativa sta ad indicare come la CAA faccia ricorso, quando necessario, a modalità e mezzi di comunicazione speciali, sostitutivi del linguaggio orale (modalità che possono comprendere ausili, tecniche, strategie, strumenti come simbologie grafiche , scrittura, gestualità).
Le finalità della Comunicazione Aumentativa e Alternativa
Lo scopo della Comunicazione Aumentativa e Alternativa è fornire alla persona con Bisogni Comunicativi Complessi modalità il più possibile indipendenti di comunicazione e di massimizzarne le abilità e le opportunità di partecipazione negli ambienti di vita.
Il termine comunicazione assume diversi significati a seconda del contesto e della disciplina in cui viene utilizzato.
Consapevoli che una definizione breve non può esaurire le varietà dei significati, o dar conto delle teorie e della vasta letteratura in questo ambito (letteratura a cui si rimanda per ogni approfondimento), possiamo definire la comunicazione come un processo condiviso e interattivo di creazione di significati che ha come conseguenza l’influenzamento reciproco (Lambarelli, 2016) o anche come un’azione congiunta e negoziata tra persone con lo scopo stabilire significati condivisi mediante atti comunicativi (Graffi & Scalise, 2002; Grice, 1975; Tomasello, 2009).
Il National Joint Commitee definisce la comunicazione come
ogni atto attraverso il quale una persona fornisce o riceve da un’altra persona informazioni su bisogni, desideri, percezioni, conoscenze o stati emotivi.
La comunicazione umana è per sua natura cooperativa e multimodale.
La CAA si inscrive completamente in questo quadro giacché utilizza una combinazione di varie modalità di comunicazione (Beukelman & Mirenda, 2013) a seconda degli scopi comunicativi e dei contesti.
Promuovere la comunicazione e supportare la comprensione
Nel corso degli anni la Comunicazione Aumentativa e Alternativa ha progressivamente affrontato i molti cambiamenti che hanno coinvolto le modalità e i mezzi della comunicazione interpersonale e sociale e quindi gli obiettivi comunicativi di cui gli interventi di CAA si devono occupare.
Negli anni ‘80, il focus riguardava in primo luogo il miglioramento della comunicazione di persone con complessi bisogni comunicativi nelle interazioni faccia a faccia.
In seguito è stato riconosciuto che i bisogni comunicativi comprendono anche la comunicazione scritta per rispondere alle esigenze accademiche o lavorative o di espressione personale.
Più recentemente anche la comunicazione a distanza, attraverso le tecnologie mobili ed i media sociali, è divenuta ambito di interesse della CAA in quanto possibile parte della rete di scambi sociali della persona con bisogni comunicativi complessi ove vengono condivise esperienze e stabiliti rapporti nella comunità (Light & McNaughton, 2014).
La CAA può essere utilizzata sia per promuovere la comunicazione espressiva che per supportare la comprensione del linguaggio.
Sevcik & Romski (2002; 1997) definiscono la comprensione del linguaggio come l’abilità di comprendere quanto ci viene detto, abilità che ci permette di assumere il ruolo di ascoltatore all’interno dei turni conversazionali.
Lo sviluppo della comprensione è di fondamentale importanza per la costruzione dello sviluppo della comunicazione e del linguaggio.
La CAA si occupa quindi anche di compensare le ricadute negative di deficit di tipo ricettivo che compromettono sia i bisogni comunicativi quotidiani, sia le premesse del successivo sviluppo della comunicazione e del linguaggio.
La Comunicazione Aumentativa e Alternativa può inoltre essere utilizzata in via temporanea, in particolari situazioni cliniche (ad esempio: in situazioni di emergenza come nell’intubazione oro/naso-tracheale o nei politraumi in Unità di Terapia Intensiva) e all’interno di determinate cure pre e post-operatorie (ad esempio: in interventi maxillo-facciali, ecc.), con persone che sono temporaneamente incapaci di parlare e di scrivere ma che, risolta la fase acuta, ritorneranno alle abilità precedenti.
I partner comunicativi nella CAA
Poiché la comunicazione è un processo negoziato e reciproco, i destinatari degli interventi di CAA non sono solo le persone con bisogni comunicativi complessi ma anche i loro partner comunicativi.
I partner comunicativi possono avere vari gradi di familiarità con la persona che usa la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: dalle figure presenti nella vita di ogni giorno (familiari, baby sitter, badanti, ecc.), agli amici, agli operatori della riabilitazione, fino a partner meno abituali quali vicini di casa, negozianti, ecc. (Blackstone & Hunt Berg, 2003).
I partner comunicativi più vicini e familiari alla persona con bisogni comunicativi quotidiani, fanno parte del team di CAA e assumono un ruolo fondamentale negli interventi: possono supportare la comunicazione offrendo contesti stimolanti, utilizzando strategie interattive adeguate, supportando l’uso dei sistemi di CAA e creando reali opportunità di comunicazione.
All’interno del progetto di CAA sono previsti specifici momenti di sensibilizzazione/formazione dei partner comunicativi affinché essi possano interagire efficacemente con la persona con BCC.
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